Durante l’estate del 2017, verso la fine di luglio, ho iniziato a elaborare il mio piano per una vacanza ciclo-turistica in solitaria. Chiunque abbia un minimo di allenamento ad un livello amatoriale, può intraprendere questo tipo di viaggio a tappe. Basta avere circa 15/20 giorni a disposizione, tanta passione e determinazione per pianificare delle vere e proprie tappe. Sono state dodici in totale quelle che ho percorso. Tappe con alcuni dei passi più importanti e famosi del Tour de France e del Giro d’Italia.
Un giro a tappe in bicicletta, un esperienza magnifica. Pedalare sui passi di montagna, da soli in mezzo alla natura, è come una metafora della vita, un viaggio introspettivo e di conoscenza di se stessi. Bisogna saper dosar bene le energie, per arrivare in cima alla montagna, se vuoi arrivare intero.
Quando se lì, solo con te stesso, è il momento in cui ti senti davvero intero, sereno e vivo. Sai che puoi farcela, perché conosci le tue gambe, ma allo stesso tempo c’è sempre un momento in cui saltano fuori dei dubbi, soprattutto quando spingi i tuoi obbiettivi sempre più lontano, oltre i tuoi limiti conosciuti.
Durante il 2017 mi sono allenato da febbraio fino ad agosto, con circa 5.000 km di fondo (c’è chi pedala molto di più). Due giorni a settimana, a volte tre, a volte solo uno, a seconda degli obblighi del lavoro. Una media di 500 km al mese, 100/120km a settimana.
Alcune uscite lunghe per il fondo da 120/150km, più uscite d’intensità 60/80km, e uscite in scioltezza 40/60 km. Sono sessioni di allenamento che ho interiorizzato durante gli anni di corse da agonista, un lavoro fatto che mi permette ora di riscuoterne la rendita. Avevo imparato grazie ai miei allenatori a riconoscere i miei limiti e le mie forze ad ogni uscita, di settimana in settimana, senza contare né watt né pulsazioni. Ora ci sono un sacco piani di allenamento e strumenti che possono aiutare e molto, ma io per il momento continuo ad ascoltare il mio corpo, usando solo il contachilometri e il telefono per registrare i risultati con Strava.
Tornando al “Tour de Mao” (TDM) di seguito vi racconto la mia esperienza, in dieci tappe dal 12 agosto fino al 30 agosto 2017.
Dieci tappe alternate con uno o due giorni di riposto, tra le alpi francesi e italiane, con spostamenti in furgone ai vari punti di partenza e arrivo, dove dormivo, mangiavo e mi lavavo. Dieci tappe, 1038 km totali, 28.333 metri di dislivello, 20,6 km/h di velocità media, 50 ore di pedalata.
Una vacanza ciclo-turistica low cost, che grazie alla libertà di viaggiare da solo e alla pianificazione previa, è risultata molto economica. Nonostante il 2500km percorsi in furgone tra autostrada e passi alpini, sono riuscito a trovare dei passeggeri quasi ad ogni viaggio, grazie all’applicazione Blablacar.
Le città e i paesi attraversati sono stati: Lleida, Barcellona, Montpellier, Carpentras, Malaucène, Briançon, Monza, Lecco, Cassina, Bormio, Tonale, Landry, Grenoble, Séchillienne, Huez, Perpignan, Barcellona, Lleida.
Per il momento ho pubblicato sul BLOG solo pochi racconti dell’anno scorso, spero si aver il tempo a breve di poter passare in bella i racconti del diario di bordo del TDM 2017. Intanto vi lascio qui di seguito i link dei percorsi che ho registrato su Strava.
TOUR DU MAO 2017
Stage 1 – Tour di Mao
Stage 2 – Tour di Mao (Stage18 Tour de France17)
Stage 3 – Tour di Mao #nopassaran #resistenza
Stage 4 – Tour di Mao
Stage 5 – Tour di Mao
Stage 6 – Tour di Mao
Stage 7 – Tour du Mao
Stage 8 – Tour du Mao
Stage 9 – Tour du Mao
Stage 10 – Tour du Mao #cicloturismo