Frattura dello Scafoide della mano destra

Dopo un mese e 11 giorni dalla caduta, finalmente trovano la frattura.

1° giugno 2019 a Girona cado in gara, mi faccio male ma al momento tutto in ordine. Ho qualche botta e qualche graffio, così il giorno dopo vado dal medico. Mi fanno la prima radiografia è tutto a posto. “Antidolorifici, una fascia per il polso e piano piano il dolore passerà”. Questi i consigli della prima dottoressa che mi visita. Così continuo i miei allenamenti e a lavorare come se nulla fosse.

prima radiografia (2 giugno)

Ma il dolore non passa. Tre settimane dopo torno a chiedere una visita. Altro dottore, altra radiografia. Di nuovo mi dicono che si vede tutto in ordine. Ma siccome mi fa male, faremo altre analisi. Me le programmano per fine agosto! “Fine agosto? Ma oggi è il 3 di luglio”. Non posso mica aspettare un mese e mezzo. Tre dottori hanno già visto le radiografie, e non hanno visto la frattura.

seconda radiografia (3 luglio)

Così decido di muovermi per conto mio. Per fortuna, con il certificato d’invalidità temporanea che mi fanno lo stesso giorno al CAP (Centro Assistenza Primaria), riesco a ottenere, dalla Mutua, l’assistenza medica che mi spetta come lavoratore in proprio, una visita specialistica e così il 9 luglio, vado a fare la risonanza magnetica.

L’11 luglio ho la diagnosi, il dottore della Mutua mi dice: “Ma lo sa che lei ha una frattura?”…. SBAM!!! “No che non lo so, me lo sta dicendo lei!”, per questo mi ha prescritto di fare la risonanza magnetica.

Tutti i medici visti finora mi dicono che quella dello Scafoide è una frattura comune. Tra me e me penso, ma che fortuna! Se è così comune perché ci hanno messo un mese e mezzo prima trovarmela?

A questo punto decido di andare al pronto soccorso, perché i medici che ho visto finora, non mi danno altre soluzioni a breve termine. Vado in ospedale e li grazie alla diagnosi della frattura che porto con me, mi ingessano subito il polso, fino a metà avambraccio. Mi dicono che continueremo con le visite e mi prescrivono una TAC per il 15 luglio. Nella settimana successiva incontro altri due traumatologi il 24 e il 25 luglio, e poi mi vede finalmente la chirurga che il giorno 30 luglio mi dice che mi vuole operare e che mi ha già prenotato la sala operatoria per il 5 agosto del 2019.

 

Accetto! L’operazione va alla grande, un esperienza nuova per me, e, per niente piacevole. Per fortuna mi fanno l’anestesia totale, perché con la locale sentivo tutto. Poi è stato come spegnere il pulsate dell’alimentazione. Tutto buio dalle 12:00 circa, quando hanno iniziato ad operarmi, e poi mi sono svegliato alle 16:15 abbastanza disorientato.

Non è stata un’operazione facile, circa 4 ore sotto i ferri con il braccio destro con la circolazione bloccata, così le chirurghe, due donne, potevano operare meglio. Da subito mi hanno detto che era andato tutto bene. Speriamo bene!

Passo due notti in ospedale bello drogato con delle flebo in vena. Piano piano recupero le forze e la sensibilità al braccio, che lo noto ancora addormentato per les successive 24 ore.

in ospedale

Ad oggi, sono passate tre settimane dall’operazione, continuo a prendere le pasticche antidolorifiche, anche se le ho ridotte e sembra che la cosa vada migliorando. Mi mancano ancora tre settimane prima di togliere i ferri. Infatti ora ho tre ferri che mi tengono insieme lo Scafoide e il Semilunare, perché anche il tendine che li tiene insieme era messo male (vi risparmio le foto).

Poi, una volta tolti i ferri, avrò davanti ancora un mese circa di riabilitazione!  Ancora ho bisogna di tanta pazienza e pensieri positivi, prima di tornare a pedalare. Ma conto di tornare più forte di prima, quindi preparatevi amici e amiche, le strade ci aspettano!

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