Briançon – Savines-le-Lac – Barcelonnette – Col de Vars – Col d’Izoard – Briançon
La seconda tappa del tour, è la più lunga, 208 km, con 4896 metri di dislivello e due passi il Col de Vars (1° cat) e il Col de l’Izoard (HC).
Ho tracciato lo stesso percorso della diciottesima tappa del Tour de France del 2017. Non avevo mai fatto così tanti chilometri in un solo giorno, con tanti metri di dislivello. Molti dubbi e preoccupazioni all’inizio della giornata, aumentati anche grazie ad alcuni fastidi e dolori alle gambe, che risentivano ancora gli sforzi del Ventoux. I primi 50/60 km sono stati decisivi. Scendendo a valle da Briançon per andare a scalare il Col de l’Izoard, ho raggiunto due francesi che andavano verso l’Izoard, passando dal bivio di Guillestre. Quello era il punto intermedio, dove potevo cambiare il percorso pianificato, e accorciare il giro di almeno 120 km, o continuare con il mio piano.
Ho scelto di continuare, ho acceso il pilota automatico ad una velocità costante, girando leggero, con una buona cadenza senza affaticare le gambe inutilmente. Fin sotto al Col de Vars, con già 120 chilometri nelle gambe, ci sono arrivato abbastanza bene! Sicuramente grazie all’alimentazione che ho curato nel dettaglio per questa lunga giornata.
A colazione, alle 8 del mattino, ho mangiato delle fette biscottate con la marmellata, del tè con latte di riso, e un piatto di spaghetti in bianco. Nella borsa sul manubrio e nelle tasche della maglia, mi sono portato dietro: un panino con il prosciutto cotto e formaggio, 4 barrette di cereali e frutta, 2 barrette frutta e zuccheri e due gel. Ogni 30/40 km ne ho mangiata una. Poi prima di iniziare il Col de Vars, ho fatto una piccola sosta zuccheri per bere una bibita zuccherata.
Il Col de Vars è una salita di circa 14,2 km, con 798 m di dislivello, con una pendenza media del 5,7%. Fino al quinto chilometro è molto dolce, 4% o 5%. Al sesto chilometro si indurisce per 500 m, con una rampa al 10%, e poi di nuovo si addolcisce. Passato il nono chilometro la salita si indurisce, con una rampa all’8% e poi una pendenza del 10% fino all’undicesimo chilometro. Gli ultimi tre chilometri sono tra il 7% e il 9%.
In cima al Col de Vars, ho fatto una pausa di circa 15/20 minuti per mangiare un panino che mi ero preparato, e bere un’altra bibita, ricca di zuccheri. Devo dire che sono riuscito a dosificare lo sforzo abbastanza bene, e pedalare senza esagerare ad un buon ritmo. Stava mi ha registrato una VAM di 674.
E poi giù free style in discesa, come mi piace!
Il Col de l’Izoard l’ho affrontato leggermente più deciso. Strava mi ha registrato una VAM di 700. Ho pedalato i 14 km dal bivio del Colle dell’Agnello, in 1 ora e diciannove minuti. Questo si, l’ho sofferto un po’ di più rispetto alla salita precedente, vuoi per i chilometri già pedalati, 160km all’inizio della salita, vuoi per l’altitudine e quindi la maggior difficoltà ad ossigenare bene, vuoi per un leggero raffreddore, visto le temperature notturne. Comunque sono riuscito ad arrivare in cima anche a questa salita che ha una media del 7%, ma con delle rampe al 10% tra il settimo e l’ottavo chilometro. Dopo dal nono al tredicesimo chilometro ci sono quattro tornanti in mezzo al bosco ben costanti al 9%. Poi un leggero respiro con la classica discesa del colle, che vediamo anche in televisione durante il Tour, e poi gli ultimi due chilometri con un rampa iniziale al 12% e con due tornanti, tra il 9% e i 6%.
Breve sosta, per foto e coprirmi e poi giù in discesa! Free style e velocità massima presa in bicicletta, 100km/h!
Strava mi ha registrato un tempo di 23 minuti, per coprire i 18km di discesa del versante verso Briançon.